Ai box Ferrari esultavano, si abbracciavano: pensavano che Massa avesse
vinto il titolo del mondo. E invece... Invece il titolo è andato ad Hamilton
proprio nelle ultime curve. Questo l'incredibile epilogo del Gp del Brasile
che è stato vinto da Massa ma che alla fine con un quinto posto ha regalato
ad Hamilton il campionato del mondo.
Per tutta la gara infatti Massa è rimasto sempre in testa, mentre Lewis
Hamilton ha navigato sempre in quarta-quinta posizione. Il pilota della
McLaren insomma ha corso tutta la gara con il titolo in tasca ma alla fine
un diluvio insapettato, a 5 giri dalla bandiera a scacchi, ha scombussolato
tutto: dopo l'ennesimo balletto di pit stop le macchine tornano in pista
nelle stesse posizioni (Massa in testa e Hamilton quinto), ma il fenomeno
Vettel sotto la pioggia passa Hamilton e consegna, a tre giri dalla fine, il
titolo a Massa.
Il pubblico esplode dalla gioia, Hamilton fa di tutto per avvicinarsi a
Vettel ma non ce la fa. E poi all'ultima curva il colpo di scena: la Toyota
di Glock cede e Hamilton torna quinto, e si porta a casa il mondiale. Un
finale insomma da cardiopalma, perché il titolo è stato assegnato proprio
all'ultima curva. Una situazione paradossale ma che ci ha consegnato le
immagini di un Hamilton incredibilmente freddo e determinato, attento a non
perdere la testa neanche nell'ultimo giro, alla ricerca di un impossibile
sorpasso ai danni di Vettel. La McLaren di Hamilton infatti sbandava da
tutte le parti, non ne voleva sapere di rimanere in pista. E il 'ragazzino'
proprio non poteva sapere che in quel momento c'era qualcuno che stava
peggio di lui, Glock appunto, che sulla Toyota in quel momento aveva ancora
le gomme da asciutto. A proposito di 'ragazzino': ora il soprannome è
dabbero valido perché Hamilton si è laureato come il più giovane campione
del mondo della storia della F1, visto che è nato a Stevenage (Inghilterra)
il 7 gennaio 1985.
Un record reso possibile non perché ha iniziato a guidare i kart da
piccolo (lo fanno in pratica tutti) ,a perché all'età di 12 anni entrà già
nella scuderia McLaren, anche se continua a correre nei kart fino alla
vittoria del campionato europeo di nel 2000. Nel 2003 poi conquista il
titolo di Formula Renault e due anni dopo primeggia nella classe Euro Series
F3. Poi la Gp2 del 2006 e l'esordio nel mondiale di F1 nel 2007.
Ma torniamo al Gp del Brasile. E già perché nonostante la grande gara di
Massa e il campionato conquistato da Hamilton ci sono stati due giganti oggi
in pista: Alonso, e Vettel. Lo spagnolo ha dimostrato ancora una volta di
essere il miglior pilota del lotto: ha corso sempre con il coltello fra i
denti e a inizio gara con gomme fredde e pista bagnata si è prodigato in
duelli da cineteca. Stesso discorso per Vettel, che alla fine si è preso
anche il lusso di attaccare senza complimenti Hamilton e passarlo sotto un
diluvio torrenziale. Certo, la Toro Rosso ha stupito ancora una volta
(geniale la strategia con tre pit stop e grande tenuta sul ritmo di gara
della macchina), ma al pilota tedesco va tutto l'applauso del mondo della
F1: è lui la rivelazione di quest'anno.
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