11/01/2011

Derek Gardner è scomparso all'età di 79 dopo una lunga malattia. Lavorando
con Ken Tyrrell, Gardner aveva aperto la strada alla leggendaria P34 a sei
ruote che corse i Mondiali 1976 e 1977 e aveva vinto il Mondiale con la
macchina del 1971.
Nato a Warwick nel 1931, Gardner è stato un designer appassionato di barche
così come di automobili e sistemi di trasmissione. La sua carriera in F1 era
iniziata come progettista del sistema di trazione integrale Matra, fornito
dalla Ferguson Research, prima di costruire nel suo garage la Tyrrell 001
telaio del 1970 che avrebbe portato al successo Jackie Steward, che prese la
pole position al suo debutto in Canada.
L'auto poi si è evoluta nella Tyrrell 003, con la quale Steward conquistò il
secondo dei suoi tre titoli mondiali nel 1971.
Il suo capolavoro fù però la P34 a 6 ruote.
L'ardita idea di far correre una macchina a 6
ruote coinvolse alcune delle più grandi aziende a livello mondiale: il
colosso americano degli pneumatici Goodyear sviluppò e costruì un nuovo tipo
di gomma, più piccola (10 pollici) rispetto alle 13 pollici comuni in
Formula 1, e una nuova mescola capace di resistere alle maggiori
sollecitazioni in termini di giri a parità di velocità rispetto ad una gomma
di diametro tradizionale; il tutto venne finanziato dalla casa petrolifera
Elf e dalla First National Bity (CityBank).
Anche la Koni, azienda leader nel settore degli
ammortizzatori, venne coinvolta nel progetto e ai progettisti della suddetta
casa venne assegnato l'ardito compito di realizzare 4 ammortizzatori
anteriori di dimensioni ridotte, ma senza aggravio di peso rispetto ai due
soli elementi tradizionali. L'idea del progettista Derek Gardner era delle
più semplici: le intenzioni erano quelle di ridurre la sezione frontale
garantendo minor resistenza all'avanzamento grazie alla riduzione e alla
carenatura delle 4 ruotine anteriori dietro ad un alettone anteriore a
martello; le 4 ruote rispondevano inoltre all'esigenza di offrire la stessa
superficie d'appoggio di 2 ruote tradizionali.
La macchina venne presto realizzata e dopo vari
test messa in pista. Ad onta delle aspettative la velocità di punta in
rettilineo non migliorava come suggerito dai calcoli. Per contro, grazie
anche alla ridottissima carreggiata anteriore, l'inserimento in curva pareva
essere migliore rispetto alle altre concorrenti. Molti problemi cominciarono
ad affliggere la vettura, soprattutto a livello di pneumatici, anche per
colpa della Goodyear che cominciò a disinteressarsi del progetto e
praticamente bloccare lo sviluppo delle piccole coperture anteriori; in
particolare, gli pneumatici cominciarono a patire grossi problemi di
surriscaldamento. Nel 1977, cioè l'anno dopo l'esordio in F1, il nuovo
progettista Maurice Philippe, accorso in aiuto alla squadra dopo l'abbandono
del deluso Gardner, fu costretto ad allargare le carreggiate e far quindi
fuoriuscire le piccole ruote dalla carenatura onde poter permettere un
adeguato raffreddamento alle gomme, vanificando di conseguenza lo scopo
iniziale del progetto.
La Tyrrell abbandonò il progetto l'anno
seguente, nel 1978. C'è da segnalare che la Tyrrell a 6 ruote vinse in
Svezia nel 1976 marcando una storica doppietta: primo Scheckter, secondo
Depailler e giunse terza nello stesso campionato, anche grazie ai 49 punti
conquistati da Scheckter.
Alcune squadre copiarono la Tyrrell con vetture
che però non parteciparono mai a competizioni. La Lotus nel 1977 realizzo
una vettura con 4 ruote anteriori ma non calcò mai la pista, la Williams nel
1982 e ancora prima la March, realizzarono vetture a 4 ruote posteriori, che
non corsero mai. La federazione limitò poi a 4 ruote per regolamento e ogni
velleità di ulteriori sviluppi scemò irrimediabilmente.