Gara spettacolo di Jenson Button al Gp del Brasile: mai nella storia della
F1 un misero quinto posto è stato tanto ammirato. Con questa posizione
l'inglese si è laureato campione del mondo ma, soprattutto, per raggiungerla
Button ha lottato come un leone, infilandosi in punti impossibili per
effettuare sorpassi da cineteca. Bello. Il pubblico brasiliano, sia pure
ammutolito dalla debacle Barrichello, ha ammirato.
Certo, Button ci ha messo 169 Gp per conquistare il titolo di campione
del mondo, ma le sue doti di guida non sono mai state messe in discussione,
anche se in questa seconda metà di stagione le sue prestazioni sono state
nettamente inferiori a quelle di inizio campionato, al punto di far
accendere i sogni mondiali per Barrichello e Vettel. In ogni caso ora la
partita è chiusa. Mondiale assegnato, anzi "mondiali" perchè la Brawn Gp si
è portato a casa anche quello costruttori
Ma torniamo alla gara. Oggi il dominatore è stato Webber, primo al
traguardo, seguito poi Kubica, Hamilton, Vettel, Button, Raikkonen, Buemi,
Barrichello, Kovalainen, Kobayashi, Fisichella, Liuzzi, Grosjean,
Alguersuari. Va detto però che sulla bella gara di Webber pesa un'ombra:
quella della brutta "sportellata" data a Raikkonen subito dopo il via. Non è
questione di essere ferraristi o no: una manovra del genere è davvero
pericolosa ed è andata bene a Raikkonen che se l'è cavata solo con la
rottura dell'alettone anteriorie. In ogni caso peccato per la Ferrari perché
Kimi aveva fatto una partenza spettacolare e stava per conquistare subito la
seconda posizione.
Il vero sconfitto di oggi però è il povero Barrichello, solo ottavo al
traguardo: Rubens dopo essere scattato bene dalla pole è finito nei guai
perche nella seconda metà della gara non è riuscito più a far segnare i
tempi dei primi giri. E, beffa nella beffa, a 8 giri dal termine è stato
anche costretto ad una sosta forzata per sostituire una gomma posteriore
forata. In quel momento per lui le speranza mondiali erano già morte e
sepolte, però almeno la soddisfazione di andare sul podio Barrichello
l'accarezzava davvero.
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