PROVE
Un ultimo tratto, nel Motodrom, da far paura. Grazie a questo exploit
velocissimo - tra i 4 e i 5 decimi più rapido dei rivali - Michael
Schumacher ha conquistato con la Ferrari la pole del GP di Germania sulla
pista di Hockenheim. L'ennesima, la sessantunesima della sua vita in F.1,
accompagnata anche dalla centesima partenza in prima fila di una carriera
nei GP iniziata nel '91. Al suo fianco partirà Juan Pablo Montoya, con una
Williams tornata in palla dopo una serie di gare difficili. A giudicare dai
protagonisti, e soprattutto dai loro precedenti, sarà una partenza tutta da
vedere. Il terzo tempo è stato di Jenson Button ma il motore sostituito
sulla sua Bar, dopo la rottura nelle libere del venerdì, lo costringerà a
perdere dieci posizioni sulla griglia di partenza: scatterà 13°. Così la
seconda fila è tutta McLaren, con Kimi Raikkonen davanti a David Coulthard.
Vetture gemelle anche in terza fila, monopolizzata dalle Renault di Fernando
Alonso e Jarno Trulli. Solo in quarta, invece, Rubens Barrichello con
l'altra Ferrari: abbastanza deludente, a meno che non abbia un carico di
benzina molto superiore al compagno. A chiudere i primi 10 al via ci sono
Takuma Sato (Bar), Olivier Panis (con la nuova Toyota) e Antonio Pizzonia,
sostituto dell'infortunato Ralf Schumacher sulla Williams. Gli altri
italiani: Giancarlo Fisichella con la Sauber partirà 14°, Giorgio Pantano
(Jordan) 17° e Gianmaria Bruni (Minardi) 19°. Tutti e tre sono stati più
veloci dei rispettivi compagni di squadra.
GARA
Tutto in un giro o poco più. La fuga di Michael Schumacher, la bella
partenza delle due Renault e l'errore di Rubens Barrichello. Alla fine il
tedesco ha vinto l'ennesimo GP di una stagione trionfale, l'undicesimo
successo su dodici gare disputate, senza rivali dopo l'incidente che ha
messo fuorigioco Kimi Raikkonen dopo un quarto di gara. Ma la Ferrari non ha
potuto festeggiare - come Schumi si era augurato di fare a casa sua - la
conquista del titolo costruttori. Perché Fernando Alonso ha chiuso terzo e
poi perché Rubens ha finito 12° senza raccogliere punti. Ma il fenomeno di
giornata è stato Jenson Button, partito 13° con la sua Bar e secondo sul
traguardo dopo una rimonta spettacolare. Davvero bravissimo. Schumacher,
ormai vicinissimo al settimo Mondiale piloti, è stato come al solito
impeccabile. Partenza perfetta e ritmo veloce e costante. L'unico a metterlo
sotto pressione è stato il finlandese della McLaren che, anche grazie a una
piccola imprecisione del box della rossa nel primo pit-stop di Michael,
viaggiava a un paio di secondi dal tedesco. Purtroppo per lui, e per lo
spettacolo, dopo 14 giri ha caduto l'alettone posteriore sulla sua McLaren
alla fine del rettilineo del traguardo: Kimi è finito rovinosamente contro
le barriere tra l'esultanza - spiace dirlo - dei tifosi rivali in tribuna.
Da lì Schumi non ha più dovuto preoccuparsi e ha portato a casa l'undicesima
vittoria su 12 gare sin qui disputate nel 2004. La gara del suo compagno,
invece, è praticamente finita proprio al primo giro. Alla frenata per il
tornante Rubens è arrivato lungo tamponando la McLaren di Coulthard: musetto
perso e immediata sosta ai box che l'ha spedito in ultima posizione. Il
brasiliano ha rimontato ma non è andato oltre il dodicesimo posto, dopo
essersi bloccato all'ultimo giro mentre era nono (dechappamento della gomma
posteriore sinistra). Adesso tra la rossa e la Renault ci sono 99 punti. Nel
GP di Ungheria, il 15 agosto, è sufficiente che il vantaggio non scenda
sotto le 90 lunghezze per regalare l'alloro a Maranello. A punti sono andati
- dal quarto all'ottavo posto - anche David Coulthard (McLaren), Juan Pablo
Montoya (Williams), Mark Webber (Jaguar) e Antonio Pizzonia, sostituto
dell'infortunato Ralf Schumacher sull'altra Williams. Non troppo felice la
giornata degli italiani: Giancarlo Fisichella, dopo aver adottato con la
Sauber una tattica su due soste invece delle tre di quasi tutti, è arrivato
nono. Jarno Trulli era partito benissimo ma il suo ritmo è andato calando
per un guaio tecnico tanto che, durante la seconda sosta, sulla sua Renault
gli è stato sostituito il muso. Ha concluso 11°. Giorgio Pantano, che ha
forato due volte con la Jordan perdendo molto tempo, ha chiuso 15°.
Diciassettesimo Gianmaria Bruni con la Minardi. |