PROVE
Un giro da padrone. Michael Schumacher è tornato a ruggire più forte degli
altri sbaragliando la concorrenza e centrando una splendida pole position
nel GP d'Europa. Dopo una mattina alla ricerca delle migliori regolazioni,
il tedesco, alla 60esima partenza al palo, ha trovato il miglior compromesso
tra le ottime qualità della sua Ferrari e la guida più efficace che si possa
esprimere. Risultato: un giro perfetto, pesanti distacchi rifilati a tutti e
delusione di Montecarlo tutta alle spalle. Il più vicino al tedesco è stato
Takuma Sato. Nel suo piccolo anche il giapponese della Bar ha realizzato una
piccola grande impresa: è il primo pilota del suo paese a raggiungere la
fila migliore in griglia. Davvero bravo anche perché battere la concorrenza
interna di Jenson Button, oggi solo quinto, è certamente un titolo di
merito. Terzo tempo per la Renault di Jarno Trulli. Dopo la vittoria di
Montecarlo l'abruzzese sembra davvero essersi sbloccato. Jarno si è messo
alle spalle la McLaren di Kimi Raikkonen, Button e (altro piccolo successo)
il compagno di squadra Fernando Alonso. E Barrichello? Il brasiliano ha
preso un secondo netto da Schumi, una differenza che è difficile spiegare
solo dalla scelta di una differente strategia di gara. Più deludenti
comunque le due Williams di Montoya e Ralf Schumacher, rispettivamente
ottavo e nono: per la BMW non certo una bella figura in Germania. La griglia
è stata condizionata anche dalle penalità. Fin dalla mattina è arrivata
quella inflitta a Mark Webber che ieri ha segnato il suo miglior tempo in
regime di bandiere gialle: il suo tempo è stato così aggravato di un
secondo. Poi nelle prequalifiche è andata male a David Coulthard.. Lo
scozzese della McLaren ha rotto nel giro di rientro e ha preferito non
effettuare le qualifiche perché avrebbe dovuto usare il muletto e sarebbe
stato retrocesso di dieci posizioni: ha preferito usare la macchina titolare
malgrado la partenza dal fondo dello schieramento. Ieri era invece toccato a
Giancarlo Fisichella rompendo il motore nelle libere. Oggi sarebbe stato
retrocesso pure lui e il romano ha preferito non effettuare il suo giro come
il pilota della McLaren. Gli altri italiani: Giorgio Pantano è 15°,
Gianmaria Bruni 17°.
GARA
Una guida impeccabile, una macchina fuori categoria, una strategia
calcolata al millesimo per portare Rubens Barrichello al secondo posto. È un
trionfo totale quello del Cavallino nel GP d'Europa, disputato oggi al
Nurburgring. Il sesto trionfo di Schumi consente infatti al tedesco di
dimenticare il passaggio a vuoto di Montecarlo e di riprendere la fuga
iridata verso il settimo alloro. Terzo posto per la Bar di Jenson Button,
ormai presenza fissa sul podio. A punti anche le Renault di Jarno Trulli e
Fernando Alonso davanti a Giancarlo Fisichella, Mark Webber e Juan Pablo
Montoya. Tutti desolatamente lontani. Schumi voleva tornare a dominare e
così ha fatto. Lo si è capito dopo la pole di ieri, lo si è capito dopo
pochi giri oggi. Al via ha contenuto l'attacco di Takuma Sato alla prima
curva e se n'è andato. Dall'imbuto della prima curva non sono riemersi
subito Ralf Schumacher, speronato da Juan Pablo Montoya e la Toyota di
Cristiano Da Matta. Schumi, più leggero, ha spinto come un forsennato e dopo
otto giri (e con 17 secondi di vantaggio già accumulati su Kimi Raikkonen)
ha effettuato il primo pit-stop. Si pensava potesse essere una strategia
azzardata ma così non è stato. Dopo un solo giro anche i suoi rivali hanno
iniziato a fermarsi e così si è capito come sarebbe finita. Michael ha
tremato solo quando ha rischiato una collisione con Panis che rientrava in
pista dai box e per qualche doppiaggio. Ma nel complesso ha passeggiato. Il
capolavoro Ferrari è stato portare al secondo posto Rubens Barrichello che
scattava dalla settima posizione. Rispetto al compagno il brasiliano ha
effettuato una sosta di meno e questo gli ha consentito di risalire fino
alla piazza d'onore. E questo lascia intendere che per mettere nel sacco il
Cavallino ci vorrà ancora molto, specie se McLaren e Williams fanno fatica
addirittura ad arrivare al traguardo. Rubens ha rischiato solo quando Sato,
oggi davvero aggressivo, a 15 giri dalla fine ha tentato di passarlo alla
prima curva centrando la F2004 e danneggiando il suo alettone. Il giapponese
dopo tre giri ha poi rotto il motore, ma quella manovra è stata comunque
troppo azzardata e ha rovinato una notevole prestazione. Buone notizie dagli
italiani. Jarno Trulli ha portato a casa un bel quarto posto davanti a
Fernando Alonso, di più oggi la Renault non avrebbe potuto fare. Bravo anche
Giancarlo Fisichella che partendo dal fondo della griglia pieno di benzina
ha raggiunto un ottimo sesto posto per la sua Sauber. Giorgio Pantano 13°
con la Jordan, Gianmaria Bruni 14° con la Minardi. Un disastro monumentale
quello della McLaren. Raikkonen e Coulthard hanno ancora una volta rotto il
motore. Per la Mercedes e i tifosi tedeschi davvero un giorno da
dimenticare. Schumi a parte naturalmente. |